Cosa c’è di più dissetante di un’acqua tonica, con ghiaccio e fettina di limone?
Con zucchero o senza, con aggiunta di botaniche o original, l’acqua tonica ormai da secoli accompagna la vita dell’uomo, intersecandosi, come spesso accade, con la storia della medicina.
Oggi è semplicemente una bibita rinvigorente, rinfrescante, dissetante, o parte fondamentale di delicati e ricercati cocktails.
Ma storicamente è sempre stata questa la sua funzione?
Johann Jacob Schweppe inventore ed imprenditore tedesco inventò l’acqua tonica come prodotto ausiliare medico. Sviluppò insieme alla moglie, una macchina che fosse in grado, in scala industriale, di aggiungere co2 all’acqua.
Con il meccanico Nicolas Paul ed il farmacista Henri- Albert Grosse, fondarono nel 1790 la fabbrica per la produzione di acqua tonica “Schweppes”.
Esistono molteplici varietà di queste bibite in commercio, dalla semplice Tonic Water, a tutte le altre che derivano da lei, ma hanno in aggiunta prodotti di origine naturale o botanici che ne caratterizzeranno la struttura e spesso il nome.
È questo il caso del chinino.
La designazione Indian Tonic Water infatti fu un’idea di Schweppes; aggiungendo ad acqua limonata barrette di chinino.
Pensate che questo prodotto medico, nel XVIII secolo veniva usato, dall’esercito britannico nelle colonie indiane ed africane per rallentare la profilassi della malaria. Questo permise alla tonica di divenire la bevanda ufficiale dell’esercito britannico.
Guglielmo IV nel 1836 nominò la Schweppes con il Royal Warrant, massimo elogio di servizio per il Regno Unito.
Si dice che sia stata la stessa Compagnia delle Indie a consigliare la Regina Elisabetta I, nel miscelare la tonica contente il chinino al gin, per renderla più piacevole e usufruibile ai soldati. Come disse Winston Churchill, “il gin tonic ha salvato più vite e menti inglesi di tutti i dottori dell’Impero”.
Incredibile vero?
Chi potrebbe credere che siano gli Inglesi, ancora una volta, a mettere lo zampino in un prodotto che poi è diventato parte di un cocktail famoso?
Se vogliamo spezzare una lancia a favore dei cugini d’oltre Manica, possiamo affermare che, nonostante il loro amore per l’alcol, le grandi variazioni sul tema sono spesso avvenute per necessità commerciali e non per amore della bottiglia, che questo poi finisca sempre in bicchiere è un’altra storia.
Nella miscelazione, come abbiamo visto, sia per gusto, sia come funzione di struttura nel bicchiere, l’Acqua Tonica nelle sue variazioni assume un ruolo centrale. Infatti è utilizzata sia come top al drink, sia come ingrediente per allungare la bevuta, scandendo così tempistiche di lavoro e scelte commerciali.
Oggi ne esistono molte marche e molte ricette che riescono a coprire le infinite richieste ed esigenze della mixology moderna, e fa un pò sorridere pensare che per un uomo dell’800 sarebbe come avere vari gusti di uno sciroppo per la tosse da abbinare magari al tonico per il fegato, da consumare direttamente in farmacia con delle arachidi salati.
Se pensiamo alla storia di questa dell’acqua tonica, guardandola oggi mentre la sorseggiamo dopo una lunga visita ad un bel museo nelle nostre vacanze estive o allungata con un Gin mentre chiacchieriamo all’aperitivo, difficilmente possiamo pensare ad un uso medico di questo liquido gassato, amaro, speziato, ma forse qualcosa alla fine cura per davvero…