I succhi di frutta fanno bene o fanno male?
I succhi di frutta sono fra le bevande più consumate, specialmente dai bambini, perché graditi, pratici da infilare in uno zainetto mentre si va in spiaggia o al campo estivo, divertenti e accattivanti anche nel packaging. Per molti il succo di frutta è un’alternativa salutare alle bevande dolci e gassate, nonché un modo per arricchire la dieta quotidiana con liquidi e frutta.
Ma da qualche tempo pediatri e nutrizionisti frenano gli entusiasmi e suggeriscono di limitare la quantità di succhi, specialmente quelli offerti ai più piccoli.
Un uso eccessivo, infatti, potrebbe aumentare il rischio di obesità e nuocere alla salute dei denti. Ma allora qual è il limite di utilizzo? Ci sono succhi migliori di altri? E perché non possiamo considerarli un’alternativa alla frutta?
Secondo gli esperti, i succhi di frutta non fanno ‘male’ in senso assoluto, ma è bene consumarli con moderazione, scegliendo quelli senza aggiunta di zucchero e all’interno di una dieta varia e equilibrata. E’ importante perciò conoscere il contenuto di ciò che beviamo, e tenere bene a mente che bere un succo non equivale a mangiare il frutto corrispondente, tenere sott’occhio la quantità complessiva di zuccheri che ingeriamo nella giornata e, soprattutto per i più piccoli, educare al sapore e alla consistenza del frutto intero e non solo a quelli di spremute fresche o confezionate, magari ulteriormente edulcorate.
Cinque consigli
per gli amanti del
succo di frutta
- Berne in quantità limitate, non in modo sistematico e non in sostituzione della frutta;
- Garantirsi un generoso apporto di fibra alimentare da frutta fresca, verdura, cereali integrali e legumi
- Non consumarli come sostituti dell’acqua, soprattutto non come bevanda da aggiungere alla merenda
- Non sommarli ad altre bevande zuccherate nel corso della giornata
- Non somministrarli con il biberon nel corso della prima infanzia.